SiciliAmbiente significa attenzione, cura, rispetto dei diritti dell’uomo, ma anche salvaguardia e amore per l’ambiente.
Da quando esiste il Siciliambiente, mai come quest’anno, tutti questi temi sono drammaticamente attuali. Con questa rubrica vogliamo far sentire anche la nostra voce, non rimanere in silenzio e dar spazio ai temi a noi cari.
Siamo in un’epoca di guerra, siamo passati dagli anni del disarmo a quelli di una corsa frenetica al riarmo. Una vera follia collettiva. Non si comprende come la consapevolezza che le guerre portino morte, distruzione, impatti sull’ambiente che durano anni con ripercussioni sulle popolazioni e sulla salute umana, non basti a impedirne il loro proliferarsi.
Sono centinaia di migliaia gli esseri umani, di cui molti bambini, che ogni anno muoiono a causa della guerra. In Ucraina ad esempio, non ci sono dati ufficiali ma si parla tra morti e feriti di oltre 500mila persone, e almeno 100mila morti. Mentre il conflitto di Gaza ad oggi ha già causato oltre 30 mila morti, di cui come dichiara l’Onu, il 70% è donna o minore.
Occorre porre fine ai tanti conflitti, tornare al dialogo e raggiungere degli accordi che fermino l’uso delle armi. Come dice Papa Francesco: “Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio per non portare il Paese al suicidio”.
Di tutto questo vogliamo parlarne con o senza il cinema. Vogliamo parlare di come le arti e il cinema in particolare è sempre più impegnato su questi temi con un compito fondamentale: sensibilizzare, mostrare e creare una memoria che possa rendere meno fugaci le notizie che quotidianamente raggiungono ognuno di noi. L’arte e la cultura possono e devono assumere un ruolo fondamentale nel fermare la deriva verso una violenza senza fine.
Nessuno sembra pensare alle future conseguenze delle guerre nei confronti dell’ambiente.
Stiamo mettendo a rischio ogni forma vivente presente in questo nostro pianeta. Studi autorevoli di scienziati ci parlano delle guerre come una catastrofe ambientale. Alle morti e alle sofferenze inenarrabili, si aggiungono la distruzione del paesaggio, i bombardamenti, gli incendi boschivi, la deforestazione e l’inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo. E gli effetti a lungo termine sono difficili da giudicare.
Come sostiene Greta “La lotta per la giustizia climatica in sostanza nasce dall’interessamento per le persone e i loro diritti umani. Questo significa farsi sentire quando le persone soffrono, quando sono costrette a scappare dalle loro case o sono uccise, a prescindere dalla causa.”