Mare calmo, noi no! I film ci sono, le sale sono pronte e tutta la carica di questa incredibile estate, che sa di voglia di fare e profuma di rinascita, ci travolge. Siciliambiente Film Festival non è una sequenza di film e documentari, è una riflessione, un’esortazione, un respiro per il pianeta. Dice bene, aprendo le danze, Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo: la sostenibilità non è “un discorso” non sono parole, sono fatti, azioni, impegno umano.
Siamo felici di fare la nostra parte, accolti da San Vito Lo Capo nell’abbraccio di questa estate 2022.
Arpa ha presentato i suoi progetti, uno più stimolante dell’altro: “Corallo” per la biodiversità e il territorio incredibile che ci ospita, il progetto “EdenMed” per l’educazione ambientale per un mediterraneo sostenibile, perché la sostenibilità parte dalla conoscenza, dalla formazione e dall’informazione, e, infine, “Miarem” per il miglioramento dell’ambiente marino e “Microplastiche” grazie rispettivamente a UOC Ricerca e innovazione e UOC Area mare.
Dall’equilibrio ambientale a quello sociale, una menzione speciale a Ciro De caro, regista di “Giulia” un film “senza trucco” e senza filtri in cui la libertà individuale si scontra con il desiderio di famiglia, in cui il concetto stesso di famiglia trova espressione e contraddittorio.
Martedì cominciamo a entrare nel vivo del nostro festival con tanti film, eventi e un pieno di emozioni. La presentazione del libro di Giuseppe Ungherese – responsabile dal 2015 della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia – è una vera iniezione di speranza, “Non tutto il mare è perduto” non si limita all’analisi e all’indagine delle cause per la salute dei mari, ma propone pratiche e soluzioni perché proteggere il mare e sostenerne la rigenerazione, è possibile. Ecco perché siamo qui!
Non a caso è qui con noi Gianfranco Iacono, regista di “Un sogno di Himera”: la struggente bellezza ellenica in una ricostruzione onirica e piena di speranza di riscatto. Dall’animazione e dall’onirico, al realismo di “Empiric” sulla questione dell’aborto in Romania, sotto il comunismo. La presenza della regista Ioana Turcan ha arricchito un dibattito importante. Infine, con Christian Nicoletta e il suo “Living in a postcard” è salito sul palco un tema che ci tocca tutti molto da vicino: il turismo e le sue inevitabili contraddizioni.
Si preannuncia un festival ricco, profondo, riflessivo, non vediamo l’ora di vedere come prosegue!