Giro di boa per la VII edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival: il programma della terza serata
Il VII SiciliAmbiente Documentary Film Festival giunge alla terza serata. Giro di boa per un’edizione che si conferma ricca di presenze e di spunti, sia per quanto riguarda la programmazione serale che per lo stretto legame con attività connesse al territorio e alla mobilità sostenibile. Il programma di stasera vede, come film d’apertura, un cortometraggio dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico dal titolo “Radiografia della miseria”. Il filmato analizza le condizioni di miseria e di abbandono in cui continua a vivere gran parte della popolazione siciliana (siamo alla fine degli anni ’60), presentando un quadro emblematico della vita di questa regione italiana. La macchina da presa entra nelle case e ne descrive gli ambienti, le condizioni igienico-sanitarie, la ristrettezza; assiste ai rari momenti di gioia dei poveri, che festeggiano secondo riti tradizionali gli sposalizi di coppie che magari dovranno separarsi a causa dell’emigrazione degli uomini in cerca di lavoro; percorre le strade dove i bambini trascorrono, nella sporcizia e tra gli animali, gran parte della giornata, in giochi inventati dalla fantasia di chi non possiede nulla; segue la triste cerimonia di un funerale, si aggira nei paesi deserti; mostra la drammatica sorte dei malati e degli anziani, privi di un’adeguata assistenza.
A seguire, intorno alle ore 21 30, è previsto un cambio di programma: toccherà al cortometraggio “Bukit Duri” della regista francese Anne Murat, del quale abbiamo già parlato nella presentazione della scorsa giornata, che sostituirà il previsto “Junk Girl”, film d’animazione proiettato ieri sera presso il Giardino di Palazzo La Porta. Sarà presente la regista, che ha raggiunto proprio nella giornata di oggi il festival e che incontrerà il pubblico prima e dopo la proiezione.
Subito dopo è in programma il film “Là Suta. La nostra identità nucleare in un triangolo d’acqua”, in concorso nella sezione principale dei documentari, che sarà proiettato alla presenza dei registi Cristina Monti e Paolo Rapalino. Un lungometraggio che affronta il tema del nucleare mescolando con perizia filmati di repertorio e testimonianze, coniugando precisione informativa, esaustività, riconducibile in gran parte al massiccio lavoro d’archivio, e momenti più toccanti. Di seguito la sinossi ufficiale. A Saluggia, piccolo comune agricolo a quaranta chilometri da Torino, sono sorti dalla fine degli anni Cinquanta un centro di ricerca nucleare, un reattore sperimentale e un impianto di riprocessamento in cui si sono sviluppate tecniche per recuperare uranio e plutonio dagli elementi di combustibile irraggiati. Un sito non più in sicurezza dopo l’alluvione del 2000 in cui si sta comunque ultimando un nuovo deposito di scorie. Attraverso materiale d’archivio e le testimonianze di attivisti, amministratori locali, scienziati e lavoratori, emergono così tutti i rischi del conservare i rifiuti radioattivi in un’area non idonea, mettendo in pericolo le ricorse idriche di un intero territorio.
Alle h 23 00 è in programma “Delivery” per la sezione Corti Mobili. Così recita la sinossi ufficiale: Bill aveva cinquantadue anni, una barba da montanaro e consegnava pizze in giro su una “fixie”, ossia una bici a scatto fisso, a Brooklyn. Nel corso di vari turni, Delivery rivela un uomo intrigante pronto a volare da tutti col cibo ancora caldo.
Chiude la serata di proiezioni il lungometraggio documentario “Leaving Africa” della regista finlandese Iiris Härmä, racconto di amicizia e solidarietà tra due donne, un’ugandese e un medico attivista di origini finlandesi, girato con umanità e sensibilità e montato dallo stesso montatore dei documentari del regista Joshua Oppenheimer. Ecco la sinossi ufficiale: Il medico finnico Riitta lavora in Uganda da oltre 25 anni. Insieme alla sua amica ugandese, Catherine, insegna educazione sessuale nei villaggi dell’Uganda, stimolando i preti, gli imam, le donne e i loro mariti a discutere sul diritto delle donne a gestire il proprio corpo, la sessualità, e la vita. In questo paese estremamente conservatore, presto questo progetto porta a delle complicazioni serie che mettono in pericolo tutto il lavoro svolto da una vita. Leaving Africa è un film sulla ricerca di uguaglianza di genere in Africa e la sfida più grande del mondo: mitigare l’esplosione demografica.
Vi ricordiamo che anche stasera è attiva la seconda sala in spiaggia, che offrirà un ricco programma di animazioni per i più piccoli. Aprirà la serata un evento speciale fuori concorso, “Speechless: The Polar Realm”. Di seguito la sinossi ufficiale: Magistralmente diretto da Richard Sidey, fotografo naturalista della Nuova Zelanda, Speechless: The Polar Realm è una riflessione non verbale sulla luce, la vita, la mancanza e la meraviglia alla fine del globo. Alla ricerca di un’esperienza individuale, il film guida il viaggio cinematografico sia attraverso le immagini del mondo naturale sia attraverso la colonna sonora originale scritta dal compositore Miriama Young e suonata da Mirabal Peart e Ryan Francesconi.